Benvenuto su Marketing Hackers Intelligence e buon anno nuovo cinese, il tuo shot mattutino di notizie che contano. Entriamo nell'anno del Serpente e, tra danze di leoni, caramelle e banconote propiziatorie, questa edizione ti accompagna non mentre ti svegli e cerchi di capire se il caffè è abbastanza forte per affrontare la giornata, ma in un "calmo" pomeriggio.

Oggi parliamo di AI che fa la guerra, bot che rubano contenuti, assistenti che ti ricordano di pagare le bollette e scarpe stampate in 3D che sembrano uscite da un film di fantascienza. Se vuoi evitare di essere sorpassato da chi ha già letto questa newsletter, continua a scorrere.

Focus: Google ha deciso di fornire strumenti di intelligenza artificiale al Ministero della Difesa israeliano. Perché no, vero? Tanto i dipendenti che protestano sono solo rumore di fondo. Anthropic, invece, ti fa pagare per ridurre le "allucinazioni" dei suoi modelli AI. Tipo che il meccanico ti chiede un extra per non dimenticare le viti nel motore. Cloudflare lancia AI Audit, il babysitter dei creatori di contenuti, che ti permette di dire ai bot: "Se vuoi i miei contenuti, paghi. Altrimenti, ciao ciao." Perplexity entra nel gioco degli assistenti AI su Android, ma se pensavi di usarlo per Slack o Reddit, beh, scordatelo. JetBrains sforna Junie, un agente AI per la codifica che risolve solo il 53,6% dei problemi. Promettente? Forse. Utile? Dipende da quanto sei disposto a sopportare. E poi ci sono le scarpe di Syntilay, progettate con l'AI e stampate in 3D, che ti costano 150 dollari e tre settimane di attesa. Perfette per chi ama il futuro, ma non ha fretta.

Nel proseguimento della newsletter, scoprirai come queste innovazioni stanno già cambiando il panorama del marketing, del business e della vita quotidiana. Se vuoi capire come sfruttarle (o evitarle), continua a leggere. Perché, diciamocelo, il futuro non aspetta nessuno. E tu non vuoi essere quello che lo guarda passare dalla finestra.

OpenAI lancia Operator

Lo avevamo annunciato in molte newsletter precedenti e finalmente OpenAI ha sfornato Operator, uno strumento basato su neural network che promette di fare il lavoro sporco per te: fogli di calcolo, shopping online, insomma, tutto ciò che odi fare. Disponibile per i fortunati abbonati di ChatGPT Pro (solo 200 dollari al mese, un affare, vero?), e presto anche per i mortali che usano la versione gratuita. Gli Stati Uniti saranno i primi a provarlo, perché ovviamente il resto del mondo può aspettare.

E mentre Google e Anthropic cercano di tenere il passo con strumenti simili, OpenAI continua a spingere i confini, ignorando le questioni legali. Operator è stato addestrato su immagini di persone che usano servizi online, in pratica hanno "guardato" gli altri lavorare e poi far fare il lavoro a una macchina.

Altro dubbio che ho riguarda i dati. OpenAI ha deciso che i tuoi dati, anche quelli che cancelli, meritano una vacanza di 90 giorni nei loro server, per farci cosa? Stiamo parlando di chat e screenshot fatti da Operator. Perché? Per combattere gli abusi, dicono. Giusto come nota, ChatGPT si accontenta di soli 30 giorni.

Tu lo userai? A me questa cosa, che hanno sfruttato la mia operatività e non solo, trattenendo o rubando i dati, fa ancora storcere il naso. Mi piacerebbe utilizzare l'AI per analizzare le mie finanze, modificare immagini di mio figlio e fare altre cose private, senza che Sam Altman le raccolga per farci soldi o, considerando i contratti militari, per scopi peggiori.

Dobbiamo prestare molta attenzione, perché la politica del prossimo futuro si baserà su una deregolamentazione feroce. Da un lato offrirà moltissime opportunità, dall'altro sarà necessario aumentare il livello di allerta, poiché mancheranno barriere di protezione. New York Times

Cloudflare AI Audit: operazione antibot

Cloudflare si candida al ruolo di babysitter per creatori di contenuti con il suo nuovo strumento, AI Audit. I bot AI stanno facendo il bello e il cattivo tempo, rubando contenuti come se fossero in un buffet gratuito per rivenderli ai commensali. Matthew Prince, il CEO di Cloudflare, ha dichiarato che l'AI sta trasformando il contenuto online e che è ora di mettere un po' di ordine.

AI Audit è uno strumento che consente ai creatori di contenuti di gestire e controllare come i bot di intelligenza artificiale accedono ai loro dati. Permette di bloccare le interazioni indesiderate, offrendo una soluzione semplice per limitare l'accesso dei bot. Fornisce inoltre analisi dettagliate su quali bot stanno scansionando il tuo sito, perché lo fanno e se ti citano come fonte. AI Audit aiuta anche a negoziare accordi equi con le aziende di AI, fornendo metriche avanzate sull'utilizzo dei tuoi contenuti e permettendoti di ottenere un compenso. Infine, offre termini di utilizzo standardizzati per proteggere i tuoi diritti e mantenere il controllo su come i tuoi contenuti vengono utilizzati nel mondo dell'IA.

In pratica, ti permette di dire ai bot: 'Se vuoi i miei contenuti, paghi'. E se non pagano? Li blocchi. TechRadar

Scarpe AI: progettate e stampate sul tuo piede

Syntilay, fondata da Ben Weiss e sostenuta da Joe Foster (sì, quello di Reebok), ha lanciato le scarpe progettate con l'intelligenza artificiale e stampate in 3D. Prezzo? 150 dollari. Per cosa? Per un paio di scarpe che sembrano uscite direttamente da Blade Runner, grazie all'ispirazione di Syd Mead. Le scarpe, disponibili in cinque colori (arancione, rosso, beige, nero e blu), promettono un adattamento personalizzato grazie a scansioni del piede fatte con il tuo smartphone. Peccato che siano stampate in Germania e che ci vogliano tre settimane per averle. E poi, chi ha detto che l'AI sia infallibile? La precisione dell'adattamento e il prezzo elevato potrebbero far desistere anche il più entusiasta dei geek. Nonostante tutto, qui ci vedo il futuro. Niente negozi su strada, fabbriche fatte di robot che stampano le scarpe, AI con modelli di visione che fanno controllo qualità, automazioni che le posizionano nel box e un drone te le consegna. Fine dell'era industriale e del sindacato. TechRadar

Google, l'IA e la guerra: un matrimonio scomodo

Zeus punì con atroci sofferenze Prometero per avere rubato il fuoco per donarlo agli umani. Zeus temeva che il fuoco, simbolo di conoscenza e progresso, avrebbe reso gli uomini troppo potenti e arroganti, spingendoli a sfidare l'autorità degli dei. Ed ecco una notizia che ti farà riflettere: Google, quello che ti aiuta a trovare il ristorante vegano più vicino, ha deciso di dare una mano anche al Ministero della Difesa israeliano. A partire dal 7 ottobre 2023, Google ha fornito strumenti di intelligenza artificiale per sostenere le operazioni militari durante gli attacchi su Gaza. Tutto questo nonostante le proteste dei suoi stessi dipendenti, che hanno cercato di bloccare il contratto. Perché? Perché usare l'IA per aiutare a fare la guerra non è esattamente il massimo dell'etica. Ma Google, come al solito, ha fatto orecchie da mercante. E ora ci ritroviamo con un bel dibattito sul ruolo delle aziende tech nei conflitti globali. Perché, diciamocelo, se l'IA diventa un'arma, siamo tutti un po' meno sicuri. TRT World

Anthropic lancia le API 'Citations' per limitare le allucinazioni

Anthropic ha deciso di fare un favore ai developer stanchi delle 'allucinazioni' AI con la nuova funzionalità 'Citations'. Ora puoi ancorare le risposte dei modelli Claude 3.5 Sonnet e Claude 3.5 Haiku a documenti di origine specifici. Sarà disponibile solo per questi due modelli e costerà 0,30 dollari per un documento di 100 pagine con Sonnet o 0,08 dollari con Haiku. La funzionalità è disponibile sia sull'API di Anthropic che su Google’s Vertex AI. Praticamente ti fanno pagare per ridurre le loro allucinazioni. Tipo che il carrozziere ti chiede di pagare un extra per non sbagliare il colore della tua auto. TechCrunch

Perplexity lancia il suo assistente AI su Android

Perplexity entra nel gioco degli assistenti AI su Android, ti scrive le email, ti ricorda di pagare le bollette e, se sei fortunato, ti prenota una cena. Il modello multimodale non solo risponde alle tue domande, ma può anche 'vedere' cosa c'è davanti a te grazie alla fotocamera. Fantastico, no? Supporta Spotify, YouTube, Uber, email e messaggistica, ma se pensavi di usarlo per Slack o Reddit, beh, scordatelo. Puoi attivarlo sostituendo l'assistente predefinito del tuo telefono e accedervi con uno swipe o un pulsante home. Durante i test, ha riprodotto podcast su YouTube, identificato pacchetto Pokémon card trovate in Happy Meal di McDonald's e ha inviato messaggi tramite i contatti. Ma non illuderti: non è ancora perfetto. Per ora, accontentati di un assistente che fa il 70% delle cose che vorresti, e il 30% che ti fa bestemmiare. The Verge

JetBrains lancia Junie: un altro agente che scrive codice

Dalla mia lunga esperienza nel digitale, comprendo la volontà di eliminare i programmatori, ma non avrei mai immaginato di assistere, nel corso della mia vita, a un tale accanimento del karma. JetBrains ha sfornato Junie, un altro agente AI per la codifica, integrato nei suoi IDE. Junie promette di generare codice, scrivere test e fare ispezioni. Peccato che, usando il benchmark SWE-Bench Verified, risolva solo il 53,6% dei 500 compiti comuni in una sola esecuzione. Non male, ma non esattamente un fuoriclasse, considerando che Weights & Biases 'Programmer O1 crosscheck5' domina con un 64,6%. JetBrains, però, si aggrappa al fatto che Junie sia 'promettente'. Per ora, Junie è disponibile solo tramite un programma beta con lista d'attesa. TechCrunch

[Nerd Alert] Hugging Face fa il miracolo: l'AI da data center ora sta nel tuo smartphone

Hugging Faceq, uella che ormai sembra la fabbrica dei miracoli dell'AI, ha fatto un altro colpo. Hanno preso modelli di visione-linguaggio che di solito richiedono un data center grande quanto un campo da calcio e li hanno "rimpiccioliti" fino a farli entrare nel tuo smartphone. Il modello SmolVLM-256M, con i suoi 256 milioni di parametri, batte il gigante Idefics 80B, che invece ne ha 80 miliardi. Yes, 300 volte più piccolo, ma più performante. Come ci sono riusciti? Con una compressione dei toke più aggressiva e riducendo il vision encoder da 400 milioni a 93 milioni di parametri. E non è tutto: questo coso richiede meno di un gigabyte di memoria GPU, quindi puoi farlo girare su un tostapane se vuoi. Andrés Marafioti, l'ingegnere di Hugging Face dietro a questa follia, ha già attirato l'attenzione di IBM, che ha integrato SmolVLM-256M nel suo software Docling. VentureBeat

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