Benvenuto su Marketing Hackers Intelligence, il tuo aggiornamento mattutino che in pochi minuti ti offre la chiave per non restare fossilizzato nella preistoria del business. Prenditi una pausa dal caffè e preparati a scoprire cosa c'è di nuovo nel mondo dell'AI e del marketing, perché se pensi di poter sopravvivere senza, beh, buona fortuna.
Oggi, OpenAI ha deciso di giocare a fare il magnate della robotica con investimenti da capogiro, mentre Google, con un tempismo degno di un pessimo comico, ha rivelato troppo presto il suo agente AI, Jarvis. Nel frattempo, Nvidia sta preparando il terreno per un futuro dove i robot potrebbero rubarti il lavoro, e Yum Brands sta mostrando al mondo come l'AI possa trasformare il fast-food in un affare high-tech. Trump, nel frattempo, potrebbe trasformare la regolamentazione dell'AI in un far west, mentre SambaNova e Hugging Face fanno un regalo ai developer pigri. E non dimentichiamo Apple, che con iOS 18.2 sta cercando di farci credere che il futuro dell'AI è già qui. Insomma, il mondo si muove veloce, e tu non vuoi certo restare indietro.
Nel proseguimento della newsletter, scoprirai come queste innovazioni possono avere un impatto diretto sulla tua vita e sulle tue strategie di business. Non perdere un minuto: approfondisci con noi e resta davanti alla concorrenza. Perché ricordati, mentre tu leggi, il mondo continua a girare e non aspetta nessuno.
OpenAI punta tutto sulla robotica
OpenAI ha deciso di fare all-in sulla robotica AI, e lo fa con il portafoglio ben aperto. Stiamo parlando di un investimento da 400 milioni di dollari in Physical Intelligence, valutata a 2,4 miliardi. E non è finita qui. Hanno messo gli occhi anche su Figure con un bel finanziamento serie B da 675 milioni e su 1X con 23,5 milioni di estensione della serie A. Come se non bastasse, hanno assunto Caitlin Kalinowski, ex capo dell'iniziativa AR di Meta, per guidare la divisione robotica e hardware per i consumatori. Insomma, stanno mettendo su un reparto di robotica che sembra uscito da un film di fantascienza. Con queste mosse, OpenAI si piazza in pole position per rivoluzionare il modo in cui le macchine interagiscono con il mondo fisico. Perché ci interessa su cosa investe OpenAI? Perché è una finestra sul futuro. CB Insights
Google fa una gaffe con Jarvis
Sorpresa! Google ha accidentalmente svelato Jarvis, dopo OpenAI con O1 guarda caso, il suo agente AI super intelligente progettato per farti risparmiare tempo navigando su internet e facendo shopping per te. Peccato che sia stato reso disponibile troppo presto sul Chrome Web Store e, indovina un po', non funzionava neanche per le autorizzazioni mancanti. Ma non preoccuparti, Google promette di presentarlo ufficialmente a dicembre, insieme al modello linguistico Gemini. Nel frattempo, Anthropic e OpenAI non stanno a guardare: Anthropic ha già messo le mani sul codice JavaScript con Claude, mentre OpenAI punta a inviare messaggi automatici entro il 2025. Insomma, un piccolo assaggio della battaglia tra i big dell'AI, tutto grazie a un piccolo errore di pubblicazione. Mashable
Nvidia fa passi da gigante nell'AI e nei robot umanoidi
Nvidia sta facendo un salto quantico nel mondo della robotica e dell'AI, lanciando strumenti e framework che promettono di accelerare lo sviluppo di robot umanoidi e capacità di apprendimento automatico. Alla Conference for Robot Learning (CoRL) a Monaco di Baviera, Nvidia ha svelato una serie di strumenti rivoluzionari tra cui Isaac Lab, Project GR00T, Cosmos tokenizer e NeMo Curator. Con un valore di mercato di $3.432 trilioni, l'azienda non si accontenta di sedere sugli allori e ha stretto partnership con colossi della robotica come Hugging Face. Nvidia ha lanciato Isaac Lab 1.2 per l'apprendimento dei robot e Project GR00T per accelerare lo sviluppo dei robot umanoidi, promettendo miglioramenti delle prestazioni fino a 12 volte più veloci e la capacità di gestire dataset fino a 100 petabyte. Questi sviluppi rappresentano un passo avanti significativo nel rendere la robotica avanzata più accessibile ed efficiente, con potenziali applicazioni in molteplici settori. Insomma, se stai pensando che i robot prenderanno il tuo lavoro, Nvidia è qui per dirti che potrebbe succedere prima di quanto pensi. VentureBeat
Yum Brands e l'AI: il futuro del fast-food è qui
Yum Brands, il colosso dietro KFC, Taco Bell e Pizza Hut, sta finalmente raccogliendo i frutti della sua scommessa sull'intelligenza artificiale. Secondo il CFO Chris Turner, le campagne di marketing personalizzate guidate dall'AI stanno facendo miracoli: più engagement, meno clienti che scappano via. Una magia? No, solo tecnologia. Con oltre 40 progetti AI in corso, Yum si sta candidando a diventare il nerd del fast-food. Taco Bell, in particolare, sta spingendo sull'AI vocale nei drive-thru, con l'obiettivo di infestarne centinaia entro la fine del 2024. E mentre le vendite nei negozi esistenti crescono del 4% e le transazioni digitali del 30%, Yum si gode il suo momento da rockstar tecnologica. Insomma, il futuro del fast-food è qui e parla AI. Marketing Dive
Trump e il futuro dell'AI: un mix esplosivo
Donald Trump, il 47° Presidente degli Stati Uniti, potrebbe trasformare la regolamentazione dell'AI in una giungla senza regole. Con la sua vittoria, il piano di Biden per l'AI rischia di finire nel cestino, lasciando spazio a politiche più 'rilassate'. I suoi alleati, come Nancy Mace, JD Vance e Ted Cruz, sono già pronti a smantellare il framework attuale, considerato troppo restrittivo per i loro gusti. Intanto, giganti come OpenAI e Anthropic osservano con il popcorn in mano, mentre istituzioni come il NIST e l'U.S. AI Safety Institute si chiedono se sia il momento di andare in vacanza. Stati come California, Tennessee e Colorado stanno già pensando a soluzioni fai-da-te per evitare il caos totale. Esperti come Sarah Kreps e Hamid Ekbia stanno cercando di capire se ci sarà ancora un futuro per la sicurezza e la responsabilità nel settore. La regolamentazione dell'AI è un campo minato e Trump potrebbe avere il detonatore in mano. TechCrunch
SambaNova e Hugging Face: l'AI a portata di clic
SambaNova e Hugging Face hanno deciso di semplificare la vita ai developer pigri con un'integrazione che riduce il deployment di chatbot AI da ore a minuti. Sì, hai capito bene, basta un clic e il gioco è fatto. L'integrazione supporta chatbot sia testuali che multimodali, con modelli avanzati come Meta-Llama-3.1-70B-Instruct-8k e Llama 3.2-11B-Vision-Instruct a portata di mano. SambaNova, con la sua piattaforma cloud, promette prestazioni da urlo: fino a 358 token al secondo. E se non bastasse, stanno organizzando un hackathon per far divertire gli sviluppatori con modelli come Llama3 405B. Insomma, se volevi democratizzare l'AI, ci stai riuscendo, SambaNova e Hugging Face. VentureBeat
Apple si tuffa nell'AI con iOS 18.2: innovazione o solo fumo negli occhi?
Apple ha deciso di buttarsi a capofitto nell'integrazione dell'intelligenza artificiale con la versione pubblica beta di iOS 18.2. Tra le novità troviamo Genmoji per creare emoji, Image Playground per generare immagini e l'integrazione di ChatGPT con Siri. Sembra che stiamo entrando in una nuova era di capacità AI sui dispositivi mobili. Questa mossa rappresenta la strategia di Apple per infarcire i suoi prodotti di funzionalità AI attraverso Apple Intelligence, puntando a categorie di app come fotocamere, foto, lettori di documenti e strumenti di produttività. Certo, alcune chicche richiedono l'iscrizione a una lista d'attesa, ma questo rilascio è un chiaro segnale dell'impegno di Apple a migliorare l'esperienza utente con l'AI. Le funzionalità sono distribuite su più applicazioni, tra cui Visual Intelligence con Camera Control e strumenti di scrittura, con un occhio attento alla gestione dell'accesso tramite liste d'attesa per garantire un dispiegamento controllato. Insomma, Apple sta cercando di bilanciare innovazione, esperienza utente e considerazioni sulla sicurezza attraverso il suo ecosistema di dispositivi. Ma la vera domanda è: stiamo vedendo il futuro o solo l'ennesima trovata di marketing? TechCrunch
Lavoratori in affanno e AI generativa: un matrimonio di convenienza
I knowledge worker sono sommersi da un mare di lavoro, con un bel +31% di carico nell'ultimo anno, almeno secondo Wrike. E cosa fanno? Si aggrappano all'AI generativa come un naufrago alla zattera, nonostante le aziende siano più impreparate di un liceale alla prima interrogazione. Nei settori tech e finanziari, dove i licenziamenti sono all'ordine del giorno, il carico di lavoro è schizzato al 46% per team. Ma ecco il colpo di scena: solo il 31% delle aziende ha una strategia per l'AI e un misero 13% ha linee guida condivise. Così, mentre Samsung, Verizon, Citigroup e Deutsche Bank vietano ChatGPT per paura di mettere a rischio sicurezza e privacy, altre aziende cercano di mettere insieme una strategia. Insomma, i lavoratori hanno bisogno dell'AI per non affogare, ma le aziende sembrano incapaci di gestire questa nuova realtà con un minimo di buon senso. Wrike
Hollywood ringiovanisce, ma non è un filtro Instagram
L'industria cinematografica ha deciso di giocare a fare Dio con l'intelligenza artificiale, e il film 'Here' di Robert Zemeckis ne è la prova. Con un budget da 50 milioni di dollari, TriStar Pictures ha deciso di riportare indietro il tempo per Tom Hanks e Robin Wright usando la magia dell'AI. Metaphysic ha creato una tecnologia di de-aging che fa sembrare i lunghi processi di post-produzione CGI roba da Neanderthal, analizzando i movimenti facciali e le texture della pelle in tempo reale. Non è solo un capriccio di Hollywood: 'Furiosa: A Mad Max Saga' e 'Alien: Romulus' stanno già saltando sul carrozzone dell'AI. Ma non tutto è oro quel che luccica: mentre il sistema Flux e altre tecnologie come Runway e Callaia ottimizzano il processo creativo, sindacati come SAG-AFTRA e la Producers Guild of America stanno tenendo d'occhio le implicazioni. Nonostante le leggi californiane sui deepfake e le preoccupazioni etiche, Hollywood continua a flirtare con l'AI, sperando che non si trasformi in un incubo da fantascienza. Wired
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