Benvenuto su Marketing Hackers Intelligence, il tuo aggiornamento mattutino che in pochi minuti ti fornisce la dose giornaliera di saggezza necessaria per affrontare il mercato in continua evoluzione. Lascia pure i saluti formali alla concorrenza, perché qui entriamo subito nel vivo: oggi esploriamo come l'AI e l'automazione non stiano solo ridefinendo il marketing, ma anche il tuo concetto di giornata produttiva. Se pensi di poter ignorare queste tendenze, beh, buona fortuna nel cercare un posto tranquillo sulla panchina del non al passo coi tempi.
Nel mondo del multisapiens, dove umani e AI fanno squadra (anche se i primi non sempre per scelta), il lavoro si trasforma e, con esso, le competenze richieste. Non stai per essere sostituito, ma affiancato da un collega digitale che non conosce la pausa caffè. E mentre Google DeepMind innalza il livello con Gemini Robotics, rendendo i robot utili per qualcosa di più di un passo goffo,
Moonvalley ci ricorda che anche l'arte del video può essere delegata alle macchine, con tanto di licenze in regola e qualche artista in meno il cui futuro è ancora da definire. E non dimentichiamoci di Gemma 3 di Google, che promette di essere l'amico perfetto per chi vive di analisi e creatività multilingua, ma non di relazioni umane.
Nel proseguimento della newsletter, scoprirai come queste innovazioni non siano solo da osservare con ammirazione a distanza. Guarda più da vicino: potrebbero essere la chiave per sbloccare nuove strategie di business e semplificarti la vita, sempre che tu non preferisca metterti comodo e osservare il futuro che fa a gara col passato per restare irrilevante. Non perdere tempo, tuffati nei dettagli e scopri come restare un passo avanti alla concorrenza.
AI e lavoro: tranquilli, saremo tutti Multisapiens
Il multisapiens è un modello in cui esseri umani e AI collaborano per migliorare produttività e innovazione, combinando intuizione umana e capacità computazionali avanzate. Questo approccio trasforma il lavoro, richiedendo nuove competenze e strategie di gestione.
Se sei tra quelli che temono di essere sostituiti dall'intelligenza artificiale sul posto di lavoro, sappi che non sei il solo e hai ragione. Il 40% delle aziende sta già pianificando di ridurre il personale man mano che le capacità dell'AI si espandono. Ciononostante, invece di farsi prendere dal panico, forse è il caso di guardare alle statistiche, alle persone coinvolte, alle procedure aziendali e alle caratteristiche tecniche che stanno ridefinendo il lavoro. La vera sfida sarà adattarsi a questo nuovo scenario, dove umani e intelligenze artificiali lavorano fianco a fianco per aumentare la produttività.
Se non vuoi restare indietro, meglio iniziare subito a familiarizzare con i tuoi nuovi colleghi digitali: il futuro è multisapiens, che ti piaccia o no. Soprattutto, iniziamo a pensare a una nuova struttura sociale che prescinda dal capitalismo liberista, prima che, per toglierci un'appendicite, saremo costretti a usare un tagliaunghie arrugginito.
Google DeepMind lancia Gemini Robotics
Google DeepMind ha appena presentato Gemini Robotics, i nuovi modelli di intelligenza artificiale che promettono di far fare ai robot qualcosa di più utile che spostarsi goffamente per casa. Con Gemini Robotics, le macchine finalmente riescono a interagire con oggetti reali, navigare ambienti complessi e rispondere a semplici comandi vocali.
Si tratta di un vision language action model che migliora radicalmente le capacità dei robot in tre aree fondamentali: Dexterity (manualità), Interactivity (capacità di interazione) e Generalization (adattabilità generale). Gemini Robotics integra anche una tecnica chiamata Gemini Robotics-ER (embodied reasoning), che permette ai robot di capire lo spazio e usare oggetti mai visti prima.
In pratica: vuoi un robot che pieghi la carta o riponga i tuoi occhiali nella custodia? Fatto. DeepMind assicura che questi modelli funzionano bene anche su hardware robotico diverso da quello utilizzato in addestramento, generalizzando comportamenti e collegando ciò che vedono a ciò che devono fare.
Hanno anche rilasciato Gemini Robotics-ER, una versione ridotta del modello, per permettere ai ricercatori di sviluppare le proprie soluzioni robotiche. E per non farsi mancare nulla, hanno creato Asimov, un benchmark per valutare i rischi legati ai robot intelligenti.
Our ultimate goal is to develop AI that could work for any robot - no matter its shape or size.
This includes bi-arm platforms like ALOHA 2 and Franka 🦾⁰but also for more complex embodiments such as the Apollo developed by @Apptronik. pic.twitter.com/dPd5JtyWpo