Benvenuto su Marketing Hackers Intelligence, il tuo caffè mattutino di notizie che, in pochi minuti, ti darà la dose di realismo di cui hai bisogno per navigare nel mondo del marketing e del business. Mettiti comodo, perché oggi parliamo di come la tecnologia, l'AI e un pizzico di follia stiano riscrivendo le regole del gioco—oops, quasi, ma senza cliché, promesso. Se non vuoi essere il dinosauro del marketing, questi sono i trend che devi assolutamente conoscere.
Iniziamo con la Cina, che ha preso il modello Llama di Meta e lo ha trasformato in un'arma militare chiamata ChatBIT. Sì, mentre tu stai ancora cercando di far funzionare il tuo assistente vocale, loro simulano battaglie. Poi c'è Disney, che non vuole diventare un fossile dell'intrattenimento e ha creato un Office of Technology Enablement per buttarsi su AI e realtà mista. E Perplexity, il motore di ricerca alimentato da AI, che ha deciso di entrare nel caotico mondo delle elezioni USA con un hub informativo—perché chiaramente non ne avevamo abbastanza di disinformazione. OpenAI e Anthropic, invece, ci ricordano che anche i giganti possono inciampare, con modelli AI che producono risposte degne di un oracolo confuso. E mentre Google cerca di rendere la tua casa più "intelligente", Anthropic suona l'allarme apocalisse digitale se non regoliamo l'AI in tempo. E poi c'è Amazon, che festeggia un trimestre da record lanciando soldi nell'AI come se fossero coriandoli. Ah, e Elon Musk? Sta costruendo un supercomputer nel sud-ovest di Memphis, perché chiaramente la sostenibilità è solo una parola di moda.
Nel proseguimento della newsletter, scoprirai come queste innovazioni non solo possano influenzare le tue strategie di marketing, ma anche la tua vita quotidiana. Resta con noi per approfondire e assicurarti di non essere il prossimo a ritrovarti a rincorrere il treno dell'innovazione. Dopo tutto, chi vuole essere l'ultimo a sapere che il futuro è già qui?
La Cina trasforma l'AI di Meta in un'arma
Ecco l'ultima trovata dalla Cina: prendere il modello Llama di Meta e trasformarlo in uno strumento militare chiamato ChatBIT. Quello che era "un'innocua" AI spiatrice di mondi, è ora un'arma nelle mani dell'Esercito di Liberazione Popolare cinese. Con un dataset di 100.000 dialoghi militari, hanno creato un mostro che raggiunge quasi il 90% delle capacità di GPT-4 di OpenAI. Quindi, mentre tu stai ancora cercando di far funzionare il tuo assistente vocale, loro stanno già simulando battaglie. Questo è un campanello d'allarme su come la tecnologia AI, facilmente accessibile, può essere riciclata per scopi militari, mettendo in discussione chi davvero controlla la diffusione di queste tecnologie. Towards AI
Disney si lancia nell'era tecnologica
Walt Disney ha deciso di non restare indietro nel mondo tecnologico e ha creato l'Office of Technology Enablement, guidato da Jamie Voris. Sì, perché Disney ha capito che se non si butta su AI e realtà mista, rischia di diventare un fossile nel mondo dell'intrattenimento. Con giganti come Meta, Sony, Apple e ByteDance che si contendono il mercato delle cuffie AR/VR, con ben 1,7 milioni di unità vendute quest'anno, Disney non vuole certo restare a guardare. Già si parla di applicazioni AR/VR nei parchi a tema grazie a Walt Disney Imagineering. E con Meta che detiene ancora il 60,5% del mercato, ma con la concorrenza che incalza, non c'è tempo da perdere. Walt Disney
Perplexity traccia le elezioni americane con l'AI
Perplexity, il motore di ricerca alimentato da intelligenza artificiale, ha deciso di tuffarsi nel torbido mondo delle elezioni USA con un nuovo hub informativo. Alimentato da dati di The Associated Press e Democracy Works, l'hub promette aggiornamenti in tempo reale su tutto, dai risultati elettorali ai candidati, fino alle posizioni politiche e agli endorsement. Ora, considerando la pessima fama dell'AI nel fornire informazioni elettorali accurate, direi che Perplexity ha un bel po' da dimostrare. Mentre giganti come OpenAI, Anthropic e Google stanno prudentemente alla larga da queste avventure per paura di diffondere fake newse fare brutta figura, Perplexity ha deciso di sfidare la sorte. Hanno messo su un Elections API che può gestire 77 diverse query elettorali, coprendo tutto, dai requisiti di voto agli orari dei seggi. Ma alla fine, il vero test sarà se riusciranno a dimostrare che la loro AI è più affidabile di una sfera di cristallo. Buona fortuna con quello! TechCrunch
OpenAI e il flop delle risposte corrette
Sorpresa: i modelli di intelligenza artificiale più recenti di OpenAI sono terribilmente pessimi nel dare risposte corrette. Il modello o1-preview ha raggiunto un misero 42,7% di successo sul nuovo benchmark SimpleQA. E se pensi che sia brutto, aspetta di sentire questo: il modello Claude-3.5-sonnet di Anthropic si è fermato a un patetico 28,9%. I modelli non solo sbagliano, ma lo fanno con un'arroganza degna di nota come ben sappiamo, producendo 'allucinazioni' che potrebbero far credere a un medico di aver curato un paziente o a un poliziotto di aver arrestato il colpevole giusto. OpenAI ha lanciato SimpleQA per misurare l'accuratezza, ma i risultati ci ricordano che, quando si tratta di AI, è meglio non abbassare mai la guardia. Futurism
Google trasforma la casa intelligente in chiacchiere da salotto
Google ha deciso di rendere la tua casa intelligente un po' più chiacchierona, integrando le funzionalità di Google Home nell'app Gemini. Ora puoi chiacchierare con l'assistente AI mentre regoli le luci o fai partire l'aspirapolvere, il tutto con comandi in linguaggio naturale. È un grande passo avanti per rendere il controllo della casa intelligente più intuitivo e accessibile, almeno per chi usa Android e partecipa al programma di anteprima pubblica di Google Home. Certo, non aspettarti di poter controllare le telecamere di sicurezza o le serrature, perché per quelle dovrai ancora usare il metodo tradizionale: le mani. The Verge
AI in tasca: SmolLM2 di Hugging Face
Hugging Face ha deciso di mettere l'intelligenza artificiale direttamente nel tuo smartphone con SmolLM2, una famiglia di modelli linguistici compatti che promettono di fare miracoli con risorse computazionali limitate. Con dimensioni di 135M, 360M e 1,7B parametri, questi modelli sono talmente efficienti che riescono a battere il modello Llama 1B di Meta in test chiave come MT-Bench (6.13) e GSM8K (48.2). E tutto questo senza far esplodere il tuo telefono! Sono stati rilasciati sotto licenza Apache 2.0, così anche tu puoi giocarci, riscrivendo testi, riassumendo o chiamando funzioni, il tutto addestrato su ben 11 trilioni di token. Insomma, un bel passo avanti verso un'AI più democratica e accessibile, perfetta per sviluppatori mobile e IoT che vogliono entrare nel gioco senza vendersi un rene. VentureBeat
Anthropic lancia l'allarme: AI fuori controllo in 18 mesi
Anthropic, il colosso dell'IA, ha deciso di giocare a Cassandra e avvertire il mondo che siamo a un passo dall'apocalisse digitale se non regoliamo l'IA entro 18 mesi. Sì, hai capito bene, un anno e mezzo per evitare che l'AI ci faccia rimpiangere i bei vecchi tempi in cui il peggior nemico era Clippy di Microsoft. Anthropic non si limita a urlare al lupo, ma propone anche un piano: trasparenza, sicurezza e semplicità. Hanno persino un 'Frontier Red Team' per testare la sicurezza, un po' come avere un gruppo di supereroi per evitare che l'AI diventi il cattivo di un film Marvel. Ma ecco il punto: se i governi e le aziende non si svegliano, potremmo trovarci a vivere in un episodio di Black Mirror, e non in quello con il lieto fine. Zdnet
Keir Starmer e la battaglia per il controllo dell'AI nei media
Keir Starmer, il primo ministro britannico, ha deciso di indossare l'elmetto e prendere una posizione forte sulla regolamentazione dell'intelligenza artificiale nei media. Starmer sostiene che le aziende editoriali dovrebbero avere il controllo sull'uso dei loro contenuti da parte dell'AI. La News Media Association e la BBC, ovviamente, non sono entusiaste all'idea che i loro contenuti vengano usati senza permesso, e chi può biasimarli? Con il Digital Markets, Competition and Consumers Act, Starmer promette di dare una bella stretta alle big tech che oggi hanno più potere di un Imperatore Romano. E non si ferma qui: parla di proteggere i giornalisti dalle famigerate Slapps, ovvero cause legali strategiche atte a zittire le critiche, e sostiene la campagna Journalism Matters. Insomma, Starmer sembra voler fare il giocoliere tra innovazione tecnologica e diritti editoriali. Riuscirà a mantenere l'equilibrio o finirà per far cadere tutto a terra? The Guardian
Amazon e la sua festa di ricavi pubblicitari
Amazon ha deciso di fare una bella abbuffata nel terzo trimestre, registrando un aumento del 19% nei ricavi pubblicitari, portando a casa la modica cifra di 14,33 miliardi di dollari. E mentre si crogiola nei suoi successi, ha deciso di lanciarsi a capofitto nell'intelligenza artificiale, aumentando gli investimenti in capitale dell'81% fino a 22,6 miliardi di dollari. Stanno praticamente lanciando soldi in AI come se fossero coriandoli. E per non farsi mancare nulla, hanno introdotto nuovi giocattoli per gli inserzionisti: un generatore di video e immagini pubblicitarie basato sull'AI. Marketing Dive
Il Supercomputer di Musk: Un Sogno o un Incubo Ecologico?
Elon Musk, l'uomo che ha più soldi di quanto tu possa mai immaginare, sta costruendo quello che chiama il supercomputer più grande del mondo con la sua società xAI. Ma c'è un piccolo problema: questo gigante di silicio consumerà abbastanza elettricità da alimentare 100.000 case. E dove si trova questo gioiellino? In un'area già satura di inquinamento nel sud-ovest di Memphis, che ospita raffinazione del petrolio, acciaierie e impianti chimici. La comunità locale, già avvolta da uno smog degno di un film apocalittico, non vede alcun beneficio, solo più inquinamento. Perché, ovviamente, per alimentare questo mostro, xAI ha installato 20 centrali elettriche mobili a gas naturale in un vecchio stabilimento di 550 acri. Le operazioni sono partite a luglio, con camion carichi di generatori che sembrano usciti da un film di Mad Max. Questa storia è il perfetto esempio di come il progresso tecnologico e la sostenibilità ambientale siano su due binari che raramente si incontrano, lasciandoti a chiederti chi pagherà veramente il conto di questa 'innovazione'. The New York Times
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